martedì 18 marzo 2008

I salari secondo i.................

modelli ex 101, oggi CUD, delle lavoratrci e lavoratori dipendenti non ammettono repliche. Con le detrazioni previste, da lavoro dipendente e da carichi di famiglia, aggiungendo le contribuzioni previdenziali e sanitarie, modificati i fattori di calcolo previsti prima dal governo Berlusconi e poi dal governo Prodi, il risultato finale non cambia. In questi giorni si fa un gran parlare della pochezza degli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori italiani( si dovrebbe fare un’escursione nei mandati delle pensioni dei nostri anziani, allora sì che i brividi invaderanno le spine dorsali dei burocrati con un pizzico di buonsenso). In questi giorni giornali e televisioni si sono sbizzarriti a sbattere il mostro in prima pagina: gli stipendi italiani sono molto di sotto la media OCSE e in Europa sono quasi gli ultimi. Che scoperta, ma negli anni passati quando alcuni governi, con il consenso di Confindustria ed alcuni sindacati, decidevano di tagliare “ la scala mobile” e gli scatti d’anzianità, questi media predicavano il “ rigore salariale”. E sì perché era diventata opinione comune che l’adeguamento dei salari al costo della vita era portatore d’inflazione. Diciamola chiaramente tutta. L’adeguamento dei salari ai costi dei beni di prima necessità e di largo consumo comprometteva la voracità padronale nella realizzazione dei guadagni personali e degli utili aziendali. Cosi nel corso degli anni gli utili aziendali, dei proprietari e degli azionisti, sono cresciuti notevolmente, mentre i salari dei dipendenti sono rimasti al palo. Anzi negli ultimi anni governi amici, del padronato e di qualche pseudo -sindacato dei lavoratori, hanno contrattato e realizzato forme di lavoro precario tale da aumentare il dislivello dei redditi. Quello che mi fa maggiormente arrabbiare è che negli anni scorsi le lavoratrici ed i lavoratori si sono fatti abbindolare dalle sirene d’alcuni sindacati e politicanti da strapazzo, tanto il loro portamonete è sempre stato imbottito. Oggi questo è il risultato di tanti sacrifici chiesti alle maestranze. Certamente in questa campagna elettorale il tema dei salari sarà molto dibattuto, ognuno farà la sua proposta, ma sicuramente prima di vedere qualche EURO in busta paga tanta acqua passera sotto i ponti. Oggi Veltroni scopre che in quest’Italia delle contraddizioni, per restare in tema, i salari e le pensioni dei parlamentari italiani sono i più alte d’Europa. Mentre i salari delle lavoratrici e dei lavoratori sono tra i più bassi.
In Italia ci vorrebbe una campagna elettorale l’anno, cosi qualcosa “forse” potranno cambiare…..
PS: CUD 2008, reddito prodotto nel 2007 = 21.964, di cui IRPEF Nazionale 2.869; regionale 307; comunale 84; diviso x 14 mensilità ( compresi i premi di produttività)= 1336,00.... e passa la paura.......

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