sabato 12 aprile 2008

Andiamo a votare.....


Oggi, sabato 12 aprile 2008, dopo due anni ho potuto ascoltare dei TG senza il tormentone delle dichiarazioni politiche. Lo confesso “ non li sopporto più “.
Potevamo subire l’invasione delle zanzare, dei mosconi e delle cavallette, invece no, a noi l’invasione dei politici. Confessate anche voi, questa è una giornata da ricordare, fate zapping e potete avere tutte quelle notizie che nel resto dei giorni sono tagliate per dare voce alla “ casta politica ”.
Pregiudizialmente non sono un “ anti-politica, però non sopporto l’uso sfacciato, da parte dei politici, dei teleschermi televisivi per fare dichiarazioni “ incomprensibili e senza senso”. Purtroppo la pax-televisiva durerà un paio di giorni e da lunedì pomeriggio torneranno gli invasori con le dichiarazioni dei vinti e vincitori di queste elezioni politiche anticipate.

Domenica e lunedì, 13 e 14 aprile, il popolo con il più alto numero di cellulari della media europea, i cittadini con il primato del consumo d’acqua minerale pro-capite, il popolo dei SUV, cittadini con l’eccellente media dei consumi di lusso e superflui, è chiamato alle urne per rinnovare il parlamento italiano ed alcuni enti locali. Alle urne sono chiamati anche le lavoratrici e lavoratori, i pensionati, i precari, i cassaintegrati, i disoccupati, gli emarginati ovvero tutta quella fascia di popolazione che sta subendo il terremoto economico-finanziario del caro prezzo dei prodotti alimentari, petroliferi, mutui casa ecc.
Nel corso di questa campagna elettorale abbiamo potuto ascoltare i leader politici sulla qualità della mercanzia che ha esposto al mercato elettorale. Una cosa è certa e verificabile: le entrate dei cittadini che stanno soffrendo del caro-prezzi non sono migliorate con le politiche del governo di centro-sinistra né tanto meno con il quinquennio del governo di centro-destra, anzi costoro hanno ridotte l’IRPEF a tutti i redditi superiori ai 40/50 mila euro l’anno. Bella roba.
Di contralto il governo Prodi ha dato una risistemata ai conti pubblici, alcune liberalizzazioni hanno consentito dei risparmi, ma la politica dei redditi non è cambiata, le imposte sulle prestazioni lavorative sono rimaste inalterate, i servizi sempre onerosi e l’accesso all’abitare sono diventati proibitivi.

Io vado a votare con la speranza che possa nascere un governo, ed un parlamento, che sia guidato da donne e uomini che intendono quest’incarico come una missione da compiere per conto degli elettori. Apprezzerò politiche d’equità fiscale e di lotta agli evasori, politiche sociali e di sostegno per chi ne ha necessità, politiche economiche che ridurranno le pressioni fiscali, politiche per lo sviluppo sostenibile e per la difesa dei beni comuni, politiche che dovranno migliorare le condizioni di vita della cittadinanza.
Al nuovo governo, e al parlamento, consiglierei di varare, con procedura d’urgenza, un provvedimento che riducesse del 50% lo stipendio mensile dei parlamentari e dei consiglieri regionali, che aboliscano la rendita pensionistica, ed il risparmio sia devoluto ai centri d’accoglienza per garantire un pasto ai senza fissa dimora ed ai nuovi poveri.

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