giovedì 3 aprile 2008

La ricerca della sicurezza.......

Rischia di diventare un’ossessione per i cittadini italiani ed europei. Non c’è dubbio che negli ultimi anni un po’ tutti si sentono vulnerabili agli eventi. Sulla tematica sicurezza si può discutere a lungo l’importante è non suggestionare la cittadinanza attraverso proclami a scopi personali. Dal primo mattino quando usciamo di casa per andare a scuola o al lavoro siamo perennemente in pericolo. Lo siamo perché noi stessi produciamo pericolo ed insicurezza. Se nei luoghi di lavoro sì “ monetizza “ la sicurezza lavorativa del personale, nel senso che se tra fornitori e prestatori d’opera si concorda una minima percentuale di sicurezza legale e chiaro che i rischi saranno dietro l’angolo.
Se utilizziamo i nostri mezzi di trasporto privati violando perennemente i limiti di sicurezza previsti dal codice della strada, noi produciamo pericolo.
Se le politiche sociali di questo paese non sono in grado di garantire il minimo vitale per il sostentamento degli esseri umani, mi pare evidente che la ricerca per la sopravvivenza diventa una produzione di pericolo.
Però diciamola tutta senza vergognarsi. Noi benpensanti cittadini non accettiamo che i nostri spazi siano occupati da altri cittadini, soprattutto se non hanno il nostro stesso colore di pelle. Soprattutto se non parlano la nostra lingua. Soprattutto se da bambini ci avessero detto, per impaurirci, ci avrebbero messi sotto le loro larghe gonne e ci avrebbero portato via. Soprattutto perché quando commettono dei reati vorremmo che per loro si applicasse un codice penale diverso dal nostro. Questo però non esclude che realmente il livello d’insicurezza sociale stia diventando preoccupante. Dopo le nuove normative sulla sicurezza del lavoro il prossimo governo dovrà modificare, ed inasprire, le norme che regolano la sicurezza stradale, ciclabile e pedonale. In merito a quest’ultima emergenza io penso che le istituzioni locali, regioni –province –comuni e circoscrizioni non abbiano fatto per intero il loro dovere.

1 commento:

vincenzo ha detto...

Sulla sicurezza stradale, penso che tu abbia pienamente ragione. Infatti i morti per incidenti stradali in Italia dal 2003 a d’oggi, superano il numero di soldati americani, morti nello stesso periodo nella guerra all’Iraq . Mentre i circa quattro omicidi al giorno sul lavoro, sono una vergogna nazionale e dimostrano che persiste un conflitto di classe da parte del padronato che persegue avidamente i propri interessi a scapito di lavoratori sempre meno tutelati .
Per quando riguarda, invece, la sicurezza sociale penso che il problema sia molto diverso, poiché,
nella realtà molti crimini sono diminuiti rispetto al passato. Come gli scippi i furti d’auto e gli omicidi, questi ultimi per lo più avvengono nell’ambito familiare e questo è un altro problema che andrebbe analizzato diversamente. Ma comunque la gente si sente più insicura! Questo perché esiste una fabbrica mediatica della paura che ha interessi a creare insicurezza nella gente, alimentando la paura del diverso o criminalizzando il dissenso politico. E in queste condizioni le persone finiscono per accettare di rinunciare ad un po’ di libertà ma sentirsi più sicure, ed ecco il terreno fertile per politiche securitarie e di controllo sociale. Allora anche una semplice manifestazione di lavoratori in sciopero rischia di essere criminalizzata e poi repressa.